Tuesday, January 1, 2013

GỞI NHỮNG NGƯỜI MẸ CỦA CÁC LINH MỤC - TU SĨ

«Causa nostrae Letitiae»!
 
 Toàn thể Giáo Hội chiêm ngưỡng những người mẹ của các linh mục và chủng sinh với lòng cảm mến và biết ơn sâu xa. Được vinh dự lãnh nhận sứ vụ cao quý làm mẹ, họ đã khởi đầu cho tiến trình đào tạo ơn gọi. Vì thế với niềm vui tận đáy lòng, Cha thân ái ngỏ lời với họ.
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Ơn gọi linh mục xuất phát từ gia đình, trong tình yêu của cha mẹ và trong môi trường giáo dục đức tin đầu tiên. Chính trong mảnh đất màu mỡ ấy, việc sẵn sàng đón nhận và vâng theo thánh ý Thiên Chúa mới có thể bén rễ và hút được dưỡng chất cần thiết. Đồng thời, mỗi ơn gọi đều thể hiện một nét đặc sắc không thể giảm thiểu, tiêu biểu cho đặc tính của mỗi gia đình nơi ơn gọi được nảy sinh, nó vượt khỏi mọi suy tính của loài người và luôn mời gọi tất cả phải canh tân.
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Với cả con tim Cha ước muốn khích lệ và ngỏ lời cám ơn cách đặc biệt tới tất cả những người mẹ của các linh mục, chủng sinh và - cùng với họ - tất cả những người nữ thánh hiến và giáo dân, theo lời kêu mời Cha đã ngỏ trong Năm Linh Mục, đã nhận lãnh ơn làm mẹ thiêng liêng đối với những người được kêu gọi tới thừa tác vụ linh mục, bằng cách hiến dâng chính đời sống, lời cầu nguyện, sự hy sinh đau khổ, sự mệt mỏi bệnh tật, cũng như mọi niềm vui nỗi buồn vì sự trung tín và việc thánh hóa nơi các Linh Mục và những thừa tác viên của Chúa. Đang khi trở nên như thế, họ được tham dự vào tước hiệu đặc biệt trong tư cách làm mẹ của Hội Thánh với mẫu gương và được thành toàn trong chức vị là Mẹ Thiên Chúa của Đức Maria rất thánh.
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Rome, 01.01.2013
Hồng Y Mauro Piacenza,

Tổng Trưởng Bộ Giáo Sĩ

Lettera alle madri dei sacerdoti e dei seminaristi ed a quante esercitano verso di loro il dono della maternità spirituale nella solennità di maria santissima madre di dio

 Il Popolo cristiano ha sempre venerato, con profonda gratitudine, la Beata Vergine Maria, contemplando in Lei la Causa di ogni nostra vera Gioia.
Infatti, accogliendo la Parola Eterna nel suo grembo immacolato, Maria Santissima ha dato alla luce il Sommo ed Eterno Sacerdote, Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. In Lui, Dio stesso è venuto incontro all’uomo, l’ha sollevato dal peccato e gli ha donato la Vita eterna, cioè la Sua stessa Vita. Aderendo alla Volontà di Dio, perciò, Maria ha partecipato, in modo unico ed irripetibile, al mistero della nostra redenzione, divenendo, in tal modo, Madre di Dio, Porta del Cielo e Causa della nostra Gioia.
In modo analogo, la Chiesa tutta guarda, con ammirazione e profonda gratitudine, a tutte le mamme dei Sacerdoti e di quanti, ricevuta quest’altissima Vocazione, hanno intrapreso il cammino di formazione, ed è con profonda gioia che mi rivolgo a loro.
I figli, che esse hanno accolto ed educato, infatti, sono stati scelti da Cristo fin dall’eternità, per divenire Suoi “amici prediletti” e, così, vivo ed indispensabile strumento della Sua Presenza nel mondo. Per mezzo del Sacramento dell’Ordine la vita dei sacerdoti viene definitivamente presa da Gesù e immersa in Lui, cosicché, in loro, è Gesù stesso che passa e opera tra gli uomini.
Questo mistero è talmente grande, che il sacerdote viene anche chiamato “alter Christus” – “un altro Cristo”. La sua povera umanità, infatti, elevata, per la potenza dello Spirito Santo, ad una nuova e più alta unione con la Persona di Gesù, è ora luogo dell’Incontro con il Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi. Quando ogni sacerdote insegna la fede della Chiesa, infatti, è Cristo che, in lui, parla al Popolo; quando, prudentemente, guida i fedeli a lui affidati, è Cristo che pasce le proprie pecorelle; quando celebra i Sacramenti, in modo eminente la Santissima Eucaristia, è Cristo stesso, che, attraverso i suoi ministri, opera la Salvezza dell’uomo e si rende realmente presente nel mondo.
La vocazione sacerdotale, normalmente, ha nella famiglia, nell’amore dei genitori e nella prima educazione alla fede, quel terreno fertile nel quale la disponibilità alla volontà di Dio può radicarsi e trarre l’indispensabile nutrimento. Nel contempo, ogni vocazione rappresenta, anche per la stessa famiglia in cui sorge, un’irriducibile novità, che sfugge ai parametri umani e chiama tutti, sempre, a conversione.
In questa novità, che Cristo opera nella vita di coloro che ha scelto e chiamato, tutti i familiari – e le persone più vicine – sono coinvolti, ma è certamente unica e speciale la partecipazione che è data di vivere alla mamma del sacerdote. Uniche e speciali sono, infatti, le consolazioni spirituali, che le derivano dall’aver portato in grembo chi è divenuto ministro di Cristo. Ogni madre, infatti, non può che gioire nel vedere la vita del proprio figlio, non solo compiuta, ma investita di una specialissima predilezione divina che abbraccia e trasforma per l’eternità.
Se apparentemente, in virtù della vocazione e dell’ordinazione, si produce un’inaspettata “distanza”, rispetto alla vita del figlio, misteriosamente più radicale di ogni altra separazione naturale, in realtà la bimillenaria esperienza della Chiesa insegna che la madre “riceve” il figlio sacerdote in un modo del tutto nuovo e inatteso, tanto da essere chiamata a riconoscere nel frutto del proprio grembo, per volontà di Dio, un “padre”, chiamato a generare ed accompagnare alla vita eterna una moltitudine di fratelli. Ogni madre di un sacerdote è misteriosamente “figlia del suo figlio”. Verso di lui potrà, allora, esercitare anche una nuova “maternità”, nella discreta, ma efficacissima ed inestimabilmente preziosa, vicinanza della preghiera e nell’offerta della propria esistenza per il ministero del figlio.
Questa nuova “paternità”, alla quale il Seminarista si prepara, che al Sacerdote è donata e della quale tutto il Popolo Santo di Dio beneficia, ha bisogno di essere accompagnata dalla preghiera assidua e dal personale sacrificio, perché la libertà nell’aderire alla volontà divina sia continuamente rinnovata e irrobustita, perché i Sacerdoti non si stanchino mai, nella quotidiana battaglia della fede e uniscano, sempre più totalmente, la propria vita al Sacrificio di Cristo Signore.
Tale opera di autentico sostegno, sempre necessaria nella vita della Chiesa, appare oggi quanto mai urgente, soprattutto nel nostro Occidente secolarizzato, che attende e domanda un nuovo e radicale annuncio di Cristo e le mamme dei sacerdoti e dei seminaristi rappresentano un vero e proprio “esercito” che, dalla terra innalza al Cielo preghiere ed offerte e, ancor più numeroso, dal Cielo intercede perché ogni grazia sia riversata sulla vita dei sacri pastori.
Per questa ragione, desidero con tutto il cuore incoraggiare e rivolgere un particolarissimo ringraziamento a tutte le mamme dei sacerdoti e dei seminaristi e - insieme ad esse - a tutte le donne, consacrate e laiche, che hanno accolto, anche per l’invito loro rivolto durante l’Anno Sacerdotale, il dono della Maternità spirituale nei confronti dei chiamati al ministero sacerdotale, offrendo la propria vita, la preghiera, le proprie sofferenze e le fatiche, come pure le proprie gioie, per la fedeltà e santificazione dei ministri di Dio, divenendo così partecipi, a titolo speciale, della maternità della Santa Chiesa, che ha il suo modello ed il suo compimento nella divina maternità di Maria Santissima.
Uno speciale ringraziamento, infine, si elevi fino al Cielo, a quelle Madri, che, già chiamate da questa vita, contemplano ora pienamente lo splendore del Sacerdozio di Cristo, del quale i loro figli sono divenuti partecipi, e per essi intercedono, in modo unico e, misteriosamente, molto più efficace.
Unitamente ai più sentiti auguri per un Nuovo Anno di grazia, di cuore imparto a tutte ed a ciascuna la più affettuosa benedizione, implorando per voi dalla Beata Vergine Maria, Madre di Dio e dei Sacerdoti, il dono di una sempre più radicale immedesimazione con Lei, discepola perfetta e Figlia del suo Figlio.

Mauro Card. Piacenza
Prefetto della Congregazione per il Clero
http://www.clerus.org

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