«Causa nostrae Letitiae»!
Toàn thể Giáo Hội chiêm ngưỡng những người mẹ của các linh mục và chủng sinh với lòng cảm mến và biết ơn sâu xa. Được
vinh dự lãnh nhận sứ vụ cao quý làm mẹ, họ đã khởi đầu cho tiến trình đào tạo
ơn gọi. Vì thế với niềm vui tận đáy lòng, Cha thân ái ngỏ lời với họ.
[...]
Ơn gọi linh mục xuất phát từ
gia đình, trong tình yêu của cha mẹ và trong môi trường giáo dục đức tin đầu tiên.
Chính trong mảnh đất màu mỡ ấy, việc sẵn sàng đón nhận và vâng theo thánh ý
Thiên Chúa mới có thể bén rễ và hút được dưỡng chất cần thiết. Đồng thời, mỗi
ơn gọi đều thể hiện một nét đặc sắc không thể giảm thiểu, tiêu biểu cho đặc
tính của mỗi gia đình nơi ơn gọi được nảy sinh, nó vượt khỏi mọi suy tính của
loài người và luôn mời gọi tất cả phải canh tân.
[...]
Với cả
con tim Cha ước muốn khích lệ và ngỏ lời cám ơn cách đặc biệt tới tất cả
những người mẹ của các linh mục, chủng sinh và - cùng với họ - tất cả những người nữ
thánh hiến và giáo dân, theo lời kêu mời Cha đã ngỏ trong Năm Linh Mục, đã nhận
lãnh ơn làm mẹ thiêng liêng đối với những người được kêu gọi tới thừa tác vụ
linh mục, bằng cách hiến dâng chính đời sống, lời cầu nguyện, sự hy sinh đau khổ,
sự mệt mỏi bệnh tật, cũng như mọi niềm vui nỗi buồn vì sự trung tín và việc
thánh hóa nơi các Linh Mục và những thừa tác viên của Chúa. Đang khi trở nên như thế, họ được
tham dự vào tước hiệu đặc biệt trong tư cách làm mẹ của Hội Thánh với mẫu gương
và được thành toàn trong chức vị là Mẹ Thiên Chúa của Đức Maria rất thánh.
[...]
Rome, 01.01.2013
Hồng Y
Mauro Piacenza,
Tổng Trưởng
Bộ Giáo Sĩ
Lettera alle madri dei sacerdoti e dei seminaristi ed
a quante esercitano verso di loro il dono della maternità spirituale nella
solennità di maria santissima madre di dio
Il Popolo cristiano ha
sempre venerato, con profonda gratitudine, la Beata Vergine Maria, contemplando
in Lei la Causa di ogni nostra vera Gioia.
Infatti, accogliendo
la Parola Eterna nel suo grembo immacolato, Maria Santissima ha dato alla luce
il Sommo ed Eterno Sacerdote, Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. In Lui,
Dio stesso è venuto incontro all’uomo, l’ha sollevato dal peccato e gli ha
donato la Vita eterna, cioè la Sua stessa Vita. Aderendo alla Volontà di Dio,
perciò, Maria ha partecipato, in modo unico ed irripetibile, al mistero della
nostra redenzione, divenendo, in tal modo, Madre di Dio, Porta del Cielo e
Causa della nostra Gioia.
In modo analogo, la
Chiesa tutta guarda, con ammirazione e profonda gratitudine, a tutte le mamme
dei Sacerdoti e di quanti, ricevuta quest’altissima Vocazione, hanno intrapreso
il cammino di formazione, ed è con profonda gioia che mi rivolgo a loro.
I figli, che esse
hanno accolto ed educato, infatti, sono stati scelti da Cristo fin dall’eternità,
per divenire Suoi “amici prediletti” e, così, vivo ed indispensabile strumento
della Sua Presenza nel mondo. Per mezzo del Sacramento dell’Ordine la vita dei
sacerdoti viene definitivamente presa da Gesù e immersa in Lui, cosicché, in
loro, è Gesù stesso che passa e opera tra gli uomini.
Questo mistero è
talmente grande, che il sacerdote viene anche chiamato “alter Christus” – “un altro Cristo”. La sua povera umanità,
infatti, elevata, per la potenza dello Spirito Santo, ad una nuova e più alta
unione con la Persona di Gesù, è ora luogo dell’Incontro con il Figlio di Dio,
incarnato, morto e risorto per noi. Quando ogni sacerdote insegna la fede della
Chiesa, infatti, è Cristo che, in lui, parla al Popolo; quando, prudentemente,
guida i fedeli a lui affidati, è Cristo che pasce le proprie pecorelle; quando
celebra i Sacramenti, in modo eminente la Santissima Eucaristia, è Cristo
stesso, che, attraverso i suoi ministri, opera la Salvezza dell’uomo e si rende
realmente presente nel mondo.
La vocazione
sacerdotale, normalmente, ha nella famiglia, nell’amore dei genitori e nella
prima educazione alla fede, quel terreno fertile nel quale la disponibilità
alla volontà di Dio può radicarsi e trarre l’indispensabile nutrimento. Nel
contempo, ogni vocazione rappresenta, anche per la stessa famiglia in cui
sorge, un’irriducibile novità, che sfugge ai parametri umani e chiama tutti,
sempre, a conversione.
In questa novità, che
Cristo opera nella vita di coloro che ha scelto e chiamato, tutti i familiari –
e le persone più vicine – sono coinvolti, ma è certamente unica e speciale la
partecipazione che è data di vivere alla mamma del sacerdote. Uniche e speciali
sono, infatti, le consolazioni spirituali, che le derivano dall’aver portato in
grembo chi è divenuto ministro di Cristo. Ogni madre, infatti, non può che
gioire nel vedere la vita del proprio figlio, non solo compiuta, ma investita
di una specialissima predilezione divina che abbraccia e trasforma per
l’eternità.
Se apparentemente, in
virtù della vocazione e dell’ordinazione, si produce un’inaspettata “distanza”,
rispetto alla vita del figlio, misteriosamente più radicale di ogni altra
separazione naturale, in realtà la bimillenaria esperienza della Chiesa insegna
che la madre “riceve” il figlio sacerdote in un modo del tutto nuovo e
inatteso, tanto da essere chiamata a riconoscere nel frutto del proprio grembo,
per volontà di Dio, un “padre”, chiamato a generare ed accompagnare alla vita
eterna una moltitudine di fratelli. Ogni madre di un sacerdote è misteriosamente
“figlia del suo figlio”. Verso di lui potrà, allora, esercitare anche una nuova
“maternità”, nella discreta, ma efficacissima ed inestimabilmente preziosa,
vicinanza della preghiera e nell’offerta della propria esistenza per il
ministero del figlio.
Questa nuova
“paternità”, alla quale il Seminarista si prepara, che al Sacerdote è donata e
della quale tutto il Popolo Santo di Dio beneficia, ha bisogno di essere
accompagnata dalla preghiera assidua e dal personale sacrificio, perché la
libertà nell’aderire alla volontà divina sia continuamente rinnovata e
irrobustita, perché i Sacerdoti non si stanchino mai, nella quotidiana
battaglia della fede e uniscano, sempre più totalmente, la propria vita al
Sacrificio di Cristo Signore.
Tale opera di autentico
sostegno, sempre necessaria nella vita della Chiesa, appare oggi quanto mai
urgente, soprattutto nel nostro Occidente secolarizzato, che attende e domanda
un nuovo e radicale annuncio di Cristo e le mamme dei sacerdoti e dei
seminaristi rappresentano un vero e proprio “esercito” che, dalla terra innalza
al Cielo preghiere ed offerte e, ancor più numeroso, dal Cielo intercede perché
ogni grazia sia riversata sulla vita dei sacri pastori.
Per questa ragione,
desidero con tutto il cuore incoraggiare e rivolgere un particolarissimo
ringraziamento a tutte le mamme dei sacerdoti e dei seminaristi e - insieme ad
esse - a tutte le donne, consacrate e laiche, che hanno accolto, anche per
l’invito loro rivolto durante l’Anno Sacerdotale, il dono della Maternità spirituale
nei confronti dei chiamati al ministero sacerdotale, offrendo la propria vita,
la preghiera, le proprie sofferenze e le fatiche, come pure le proprie gioie,
per la fedeltà e santificazione dei ministri di Dio, divenendo così partecipi,
a titolo speciale, della maternità della Santa Chiesa, che ha il suo modello ed
il suo compimento nella divina maternità di Maria Santissima.
Uno speciale
ringraziamento, infine, si elevi fino al Cielo, a quelle Madri, che, già
chiamate da questa vita, contemplano ora pienamente lo splendore del Sacerdozio
di Cristo, del quale i loro figli sono divenuti partecipi, e per essi
intercedono, in modo unico e, misteriosamente, molto più efficace.
Unitamente ai più
sentiti auguri per un Nuovo Anno di grazia, di cuore imparto a tutte ed a
ciascuna la più affettuosa benedizione, implorando per voi dalla Beata Vergine
Maria, Madre di Dio e dei Sacerdoti, il dono di una sempre più radicale
immedesimazione con Lei, discepola perfetta e Figlia del suo Figlio.
Mauro Card. Piacenza
Prefetto della Congregazione per il
Clero
http://www.clerus.org
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